mercoledì 28 febbraio 2007

La storia di V ince Carter




Vincent Lamar Carter (nato il 26 gennaio 1977 a Daytona Beach, Florida) è un giocatore di basket della NBA, attualmente ai New Jersey Nets. È il cugino di un'altra stella della NBA, Tracy McGrady.
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Biografia
Carriera NBA
L'incredibile carriera di Vince ha inizio nella Mainland High School dove gioca per i bucs, venendo subito notato dai maggiori college per le sue incredibili doti atletiche.La schiacciata diventa il pezzo forte nel repertorio di Vince, permettendogli di conquistare la simpatia di migliaia di tifosi e al tempo stesso di attirare l'interesse di numerose squadre NBA.
Ha frequentato la University of North Carolina per tre anni, poi viene pescato con la quinta scelta assoluta al Draft del 1998 dai Golden State Warriors e immediatamente scambiato con i Toronto Raptors per i diritti di Antawn Jamison.
Da quando diventa un giocatore dei Raptors sorprende i fan di Toronto con spettacolari schiacciate e nel 2000 vince la Slam Dunk Competition dell'All-Star Game. La sua abilità nelle schiacciate dà subito vita a paragoni con MIchael "Air" Jordan, e gli valgono i soprannomi di "Air Canada" e "Vinsanity" (gioco di parole tra il nome Vince e insanity, con riferimento all'entusiasmo che provoca nei tifosi). Shaquille O'Neal lo chiamerà invece scherzosamente "Half man - half amazing", "metà uomo - metà meraviglia". Vince facilmente il Premio NBA matricola dell'anno nella stagione 1998-99, con 18.3 punti di media. L'anno successivo Carter viene scelto per partecipare all'All-Star Game per la prima volta, ottenendo il record di voti ricevuti dal pubblico, e da allora li disputa ogni anno.
Nel 2000 gioca nel Dream Team vincendo le Olimpiadi. La stagione successiva segna 27.6 punti di media, ma cominciano i suoi problemi alle ginocchia che gli faranno saltare 61 partite nelle due stagioni successive. Chiude il 2002 con 24.7 punti a partita, il 2003 con 20.6. Nella stagione 2003-04, Carter segna di media 22.5 punti, prende 4.8 rimbalzi e 4.8 assist. In questo periodo i Raptors si qualificheranno sempre per i playoffs, ma non raggiungono in nessuna occasione le finali di Conference.
Nel dicembre del 2004, i Raptors, con i quali è in rotta da lungo tempo, lo cedono ai New Jersey Nets nel corso di un complesso scambio di giocatori tra le due franchigie. Dopo il trasferimento a New Jersey Vince sembra "rinato" dopo che negli ultimi tempi aveva dato la sensazione di essere un giocatore in declino. Rivitalizzato dal nuovo ambiente Carter mostra di nuovo il meglio del suo repertorio trascinando i New Jersey Nets ai playoff (finendo però la corsa già al primo turno contro Miami) dopo aver concluso la stagione 2004-2005 con un'autentica rimonta mettendo insieme un totale di 24.5 punti, 5.2 rimbalzi e 4.2 assist a partita.
Statistiche e cifre
I trofei, le cifre e i riconoscimenti
1 oro olimpico: 2000
1 "NBA Rookie of the Year Award": 1999
1 "Slam Dunk Contest" (gara delle schiacciate): 2000
Convocazioni NBA All-Star Game: 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005 2006
Record personali
Il suo massimo di punti segnati in una gara è il 27 febbraio del 2000 quando, contro i Phoenix Suns mette a segno 51 punti. Lo stesso record l'ha ottenuto il 23 dicembre 2005 a Miami contro gli Heat. Sicuramente Vince Carter è uno dei più entusiasmanti giocatori di basket nella storia anche se molti addetti ai lavori ne criticano l'atteggimento viziato e la poca attitudine difensiva.

martedì 27 febbraio 2007

La storia di Tracy Mcgrady




Tracy Lamar McGrady e' nato il 24/05/79 in Florida a Bartow. Mentre molti suoi amici si dedicavano al Football, da queste parti molto piu' seguito della pallacanestro, lui inizio a giocare sul Play-Ground e fin da piccolo mostrava ottime doti di attaccante. Iscritto alla Auburdale High School ebbe una stagione da Junior che lo mise in mostra davanti a tutto il paese: 23.1 punti, 4.0 assist, 4.9 stoppate e 12.12 rimbalzi. Queste cifre gli garantirono l'accesso al Adidas ABCD camp che si teneva nell'estate dello stesso anno, 1996, nel New Jersey. Qua' Tracy gioco' alla grande e venne eletto M.V.P. della partita.
Ricevette un'offerta dall'Accademia di Mount Zion Chiristian a Durham nel North Carolina qua' i giocatori hanno l'occasione di crescere molto tecnicamente grazie alle strutture e agli insegnamenti che ricevano. T-mac accetto' la proposta e quindi si trasferi'. Disputo' un'annata memorabile andando a chiudere con 27.5 punti, 8.7 rimbalzi e 7.7 assist di media a partita. Guido' la scuola ad un totale di 26 vinte e 2 perse oltre a stabilire il suo record personale di 37 punti e 17 rimbalzi in una sola serata. La sua media punti era la piu' alta di tutte le High School e venne eletto Giocatore dell'anno da USA Today...
Finita questa annata magica doveva decidere il suo futuro, dove da una parte aveva ricevuto offerte dai College piu' prestigiosi ma dall'altra c'era l'Nba. Dopo essersi fermato a pensare per un po' vide che Kobe Bryant giocava nel suo stesso ruolo ed aveva fatto il salto nel mondo dei Pro in modo positivo. Quindi ispirato da questo fatto si dichiaro pronto per il Draft. C'era molto scetticismo su di lui, infatti venne chiamato solo al numero 9 dai Raptors perche' Isiah Thomas era "ispirato" da questo ragazzo tutto fare.
La prima stagione fu un mezzo inferno per Tracy. Come ogni Rookie, ma ancora di piu un High Schooler, doveva abituarsi ai duri ritmi imposti dalla Nba dove si disputano partite per tutti gli Stati Uniti, per lui fa davvero dura ambientarsi anche perche' era abituato in Florida dove c'e' sempre sole e caldo mentre ora si trovava a Toronto dove a far da padroni sono la beve e il freddo. Proprio per quando gli chiesero come mai aveva sempre la faccia addormentata, lui rispose che per ammazzare il tempo dormiva 13-14 ore al giorno. Da qui' deriva il suo soprannome: "The Big Sleep" appunto La Grande Dormita! Chiuse il primo anno con 7 punti, 4.2 rimbalzi e 1.5 assist.
Ando' meglio nella stagione del Lock-out, 1998, perche' dal Draft arrivo' Carter. Vince e Tracy divennero subito buoni amici e fra loro scoppio' un forte legame quando scoprirono di essere cugini (alla lontana). Realizzo' 9.3 punti con 5.7 punti e 2.3 assist ma stabili' anche il suo High di 27 punti in 25 minuti contro Charlotte... L'anno in cui "esplose" fu quello seguente, 1999-00, dove con i suoi 15.4 punti, 6.3 rimbalzi e 3.3 assist fu un elemento fondamentale affinche' i Raptors approdassero, per la prima volta nella loro storia, ai Play-Offs (dove New York li spazzo' via 3-0).
Finita la stagione era anche in scadenza di contratto ovviamente Toronto provo' a farlo restare ma quando Tracy ricevette l'offerta di Orlando dove avrebbe potuto andare a giocare in casa sua, al sole e al caldo, e avrebbe avuto come compagno Hill non se la fece scappare e firmo' per i Magic. Arrivato come supporto per Hill gia' dal primo anno in Florida dovette prendere le redini della squadra perche' Grant inizio' a soffrire dell'infortunio dal quale si riprese solo parecchi anni dopo (nel 2004/05)... Chiuse la stagione con 26.8 punti, 7.5 rimbalzi e 4.6 assist ma cosa ancora piu' importante riusci' a trascinare la squadra alla post-season (dove arrivo' la sconfitta per mano dei Bucks).
L'anno seguente, 2001-02, i punti scesero a 25.6 ma salirono assists, 5.3, e rimbalzi, 7.9, ancora una volta si carico' la squadra e la porto' ai Play-Offs dove disputo' tutta la serie contro gli Hornets nonostante dei dolori alla schiena.... Venne inserito in molte classifiche vediamo quali:
4° nelle classifica dei punti a partita (25.6)
4° nella classifica dei punti segnati (1948)
4° nella classifica dei tiri fatti dal campo (715)
5° nella classifica dei tiri tentati dal campo (1586)
9° nella classfica dei tiri liberi realizzati (415)
Nel 2002-03 continuo' la sua esplosione che tradotta in cifre parlava di 32.1 punti, 6.5 rimbalzi e 5.5 assists a partita. Questa annata lo consacro' un campione a tutti gli effetti e nei playoffs arrivo' ad un soffio dal eliminare i Detroit (i Magic condussero per 3-1 ma alla fine i Pistons ribaltarono la serie passando il turno). In ogni caso con 32.1 punti di media ha chiuso come il piu' giovane giocatore di tutti i tempi a guidare la classifca dei punti segnati a partita.
Durante l'estate 2003 i Magic, galvanizzati dall'esperienza fatta nei playoffs, andarono sul mercato decisi a trovare i pezzi mancanti per fare decollare la squadra. Furono acquistati Tyrone Luce e Juwan Howard mentre il contratto di Darell Armstrong non venne confermato. La stagione inizio' con grande aspettative ma dopo la prima vittoria seguirono 18 sconfitte consecutive: non solo Orlando aveva perso il proprio playmaker titolare, ma, ben presto, la dirigenza si accorso dell'impossibilita' di utilizzare Howard e Gooden contemporaneamente sul terreno di gioco. L'annata fu fra le piu' disastrose di sempre per Orlando ma McGrady vinse per il secondo anno consecutivo la classifica marcatori. Complessivamente chiuse con 28 punti, 6 rimbalzi e 5.5 assists; da sottolineare pero' che riusci' a disputare solo 67 partite a causa di ripetuti infortuni alla schiena. Stabili' anche il suo career-high di punti per una singola partita: 62 contro Washington. Finita la stagione si reco' dalla dirigenza e chiese di essere ceduto. Dopo un paio di conferme e smentite i Magic decisero di cederlo a Houston (con Lue e Howard) per Francis, Mobley e Cato.
La stagione 04/05 inizio' con i Rockets un po' in crisi principalmente perche' Tracy McGrady non aveva mai giocato con un centro del calibro di Yao Ming e d'altro canto nemmeno Yao Ming non aveva mai avuto al suo fianco una guardia come T-Mac. Durante il corso della stagione Coach Van Gundy, con il contributo della dirigenza dei Rockets, aggiunsero dei "pezzi" importanti nel puzzle della squadra perfetta (Lue fu ceduto e al suo posto arrivo' un playmaker con molta esperienza come David Wesley). Houston concluse con un bilancio di 51 vittorie e 31 sconfitte e raggiunse la post-season. T-Mac, come di consueto, aumento' tutte le sue cifre ma i 30.7 punti, 7.4 rimbalzi e 6.7 assists non furono a sufficienza per superare il primo turno dove i Rockets, dopo essere stati avanti 2-0 nella serie, fu eliminate per 4-3.
Vediamo ora come ha concluso il suo secondo anno in maglia Rockets:
Punti a partita (PPG)
Rimbalzi a partita (RPG)
Assist a partita (ASG)
24.4
6.5
4.8
Quella appena terminata per McGrady, ma in generale come per tutta la franchigia, e' stata una delle stagioni piu' sfortunate di tutti i tempi. I problemi al ginocchio (tendinte) e alla schiena hanno perseguitato Tracy durante tutto l'arco del campionato, limitandolo a 47 partite di utilizzo, e i Rockets, alle prese anche con gli infortuni di Sura, Yao e Barry, hanno visto svanire i propri sogni di gloria ancor prima della pausa per l'All Star Game.
Individualmente T-Mac, quando sta bene, continua ad essere uno dei giocatori piu' impressionanti di tutta la Lega: non solo e' in grado di segnare "valanghe di punti" (passeranno alla storia i suoi 12 punti in 30 secondi per portare alla vittoria Houston su San Antonio nel campionato 2004/05) ma e' anche una fra le migliori guardie "rimbalziste" ed ha un ottimo senso per l'assists. Le continue eliminazioni al primo turno, nonostante la sua squadra fosse in vantaggio nella serie, gli stanno costando l'etichetta di giocatore soft nei momenti decisivi ma, per riscattarsi, ha a sua disposizione ancora molte occasioni.
Qualche citazione prima di concludere:
2000/01 Giocatore piu Progredito (E' passato da 15.4 ppg a 27.0 ppg).
Inserito nel All Nba Team nel 2000/01 - 01/02 - 02/03.
Ha partecipato a 5 All Star Game nel 01 - 02 - 03 - 04 -05.
Votato titolare all' All Star Game del 2001 e del 2002.
Detiene il record per la media piu' alta di punti segnati per un ragazzo di 21 anni o meno nell'Nba.
Detiene il record per essere il ragazzo piu giovane ad aver guidato la classifica dei marcatori.
Ha segnato 9 punti in 10 minuti nel: "Schick Rookie Game" duante l'All-Star Weekend di New York
La descrizione di questo grandissimo personaggio, che ogni anno cresce sempre di piu', si ferma qui', ma date un occhiata anche alla galleria di foto dove potrete trovare alcune delle foto sulle sue piu belle schiacciate.

lunedì 26 febbraio 2007

La storia di Allen Iverson




Nasce il 7 giugno nei quartieri ghetto di Newport News, nel Tidewater, Virginia. A 14 anni non aveva da cambiarsi vestiti, mamma Ann, cui deve tutto, solo di 15 anni più grande di lui, la sorella Tiaura malata, il padre naturale fuggito prima della sua nascita, il compagno della madre arrestato per possesso di cocaina, il miglior amico d'infanzia freddato per un regolamento di conti. Se cresci in posti così, anche se hai le mani che fanno magie con una palla e un canestro, è difficile immaginarti un futuro diverso da quello degli altri, quasi tutti finiti in carcere o sottoterra con troppo anticipo. Se cresci in posti così, è difficile, dopo che ti hanno visto andare in giro con gli spacciatori, diventare la prima scelta assoluto in NBA. Era arduo pensare che quello scricciolo, che passa i 180 centimetri sulle punte dei piedi e pesa meno di un'ala destra, avrebbe fatto strada in una Lega che prima di vedere quello che sai fare, ti prende le misure dei muscoli. Arduo indovinare che il ragazzino che aveva trascinato Betel High al titolo statale dei licei, grazie a canestri inventati chissà come, mandando a vuoto ragazzoni che sembravano mostri, sarebbe stato preso in considerazione dagli scout universitari. Difficile immaginare tutto questo. Specie dopo l'8 settembre del 1993, quando l'indole da combattente di Iverson lo fa partecipare a una rissa in un bowling vicino a casa: bianche contro neri, volano parolo grosse e alla fine anche seggiole. Una di queste, Allen, a 16 anni, la fracassa sulla testa di Barbara Steele, una bianca di 23 anni, che se la cava con poco. Il giudice Overton è inflessibile: lo processa come un adulto e gli affibia 15 anni, con 5 da scontare. Ma dopo 4 mesi il governatore Wilder lo perdona. E' la svolta: il piccolo Iverson viene reclutato da Georgetown University. Due anni dopo lascia gli studi, perchè sa che la NBA lo vuole: Phila lo ingaggia come sua nuova star, prima di tutti anche di Kobe Bryant e Ray Allen. Ma la sua immagine non piace. Segna tanti canestri, ma i 21 tatuaggi, la bandana che sa di grane, gli occhiali scuri e il look da rapper incavolato fanno rabbrividere il commissioner David Stern e chi lo deve vedere in tv nei salotti d'America. Poi, nell'agosto del 1997, la polizia lo ferma per eccesso di velocità: gli trova in auto marijuana e una rivoltella. Se la cava anche perchè ormai è The Aanswer, "la risposta", a tutti i problemi dei 76ers, che finalmente, dopo anni, iniziano a vincere. Ma Allen si muove ancora come se fosse a Newport News. Non capisce perchè lo multino quando arriva in ritardo, spesso di oltre un'ora, agli allenamenti; non capisce perchè vogliano che tiri su i pesi in palestra, quando lui schiaccia a canestro anche con i polpacci da peso giallo e allora si nasconde nei gabinetti. Non capsice perchè non possa mangiare 21 tacos per colazione invece di cereali e frutta e perchè la gente storca la bocca quando si presenta con gli amici di una volta, che hanno le facce da pirata. Non capisce perchè il suo cd, Forty Bars, in cui se la prende con i gay, faccia inalberare tutti. Perchè coach Brown la scorsa estate non ne possa più di lui e lo voglia licenziare per mandarlo ai clippers o ai Pistons. Solo a quel punto capisce. Capisce che le sue giocate non valgono niente, se non diventa adulto. Capisce che, se vuole che i ghetti non siano più ghetti e il mondo giri diversamente, un pò deve cambiare anche lui. E cambia. Quest'anno fa tutto ciò che gli viene detto di fare. E lo fa bene. Si guadagna il rispetto dei compagni, del tecnico, del pubblico. Domina l'All Star Game, diventa MVP e miglio realizzatore NBA. E vince tante partite come non gli era mai successo e i 76ers volano in finale e sfiorano il titolo, schiacciati solo dai LAKERS. E lui ammette: <<"Ora faccio il professionista, ho capito, voglio essere un campione e dare l'esempio">>. Dice pure cose profonde. Come quando gli chiedono se essere un leader lo stressi: <<"Lo stress c'è nei luoghi dove vengo io. Ho compiuto 26 anni: tra i miei amici sono uno dei pochi a essere arrivato a questa età. Laggiù si muore">>. Ora è l'idolo di migliaia di fan. E la NBA gli vuole un pò più bene.

domenica 25 febbraio 2007

La storia di O'neal




Shaquille Rashaun O’Neal (nato il 6 marzo 1972 a Newark, New Jersey), soprannominato "The Diesel" e autosoprannominatosi "M.D.E." (per "Most Dominant Ever", ovvero "(il giocatore di basket) più dominante di tutti i tempi"), è un cestista statunitense della NBA, noto anche come attore e rapper, seppur con modesti risultati. Alto 2,16 m per 145 kg, viene considerato il miglior centro del mondo.
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Biografia
Gli inizi a Louisiana State University
Shaquille O'Neal inizia a far parlare di se al college di Louisiana State, dove col numero 33 era diventato famoso per la devastante forza fisica ed atletica. Agli inizi infatti Shaq era molto più magro ed agile, e con i suoi 216 centimetri era davvero inarrestabile. Gioca ad LSU fino al 1992, anno in cui decide di fare il grande salto tra i professionisti.
Gli Orlando Magic e la prima finale
Viene scelto per primo ai
Draft NBA del 1992 dagli Orlando Magic. O'Neal si impone subito nel panorama NBA per le straordinarie doti atletiche e fisiche già messe in mostra al college. Nei suoi primi anni NBA fa addirittura colassare il canestro per ben due volte. Nella stagione 1994-1995 gli Orlando Magic raggiungono la prima finale NBA della loro breve storia, grazie alla coppia O'Neal-Hardway. In finale però vengono spazzati via dagli Houston Rockets e O'Neal, che gioca quasi esclusivamente di potenza fisica, subisce una dura lezione dal migliore centro di allora Hakeem Olajuwon che lo surclassa tecnicamente. L'anno dopo i Magic ci riprovano ma in finale della Eastern Conference incontrano i Chicago Bulls del rientrante Michael Jordan che li eliminano in sole 4 partite.
L'approdo ai Los Angeles Lakers
Nell'estate del 1996 Shaq passa ai Los Angeles Lakers come free agent. La squadra è considerata una delle più forti della Western Conference ma per ben tre anni si ferma prima dell'approdo in finale. Con l'arrivo di coach Phil Jackson sulla panchina dei Lakers, la squadra fa il salto di qualità e per ben tre anni consecutivi vince il titolo NBA (2000, 2001, 2002) e in queste tre occasioni O'Neal viene anche votato come miglior giocatore delle finali.
Dopo la sconfitta subita nella finale del
2004 da parte dei Detroit Pistons, complici anche i continui malumori con l'altra stella della squadra, Kobe Bryant, O'Neal decide di lasciare Los Angeles, dopo otto stagioni.
I Miami Heat e la nuova coppia Shaq e Wade
Cosi nell'estate
2004 il centro più forte della storia arrive alla corte di Pat Riley, in Florida, ai Miami Heat, ai quali subito promette che nella sua permanenza agli Heat porterà almeno un titolo NBA.
Nel
2005 la ormai coppia più temibile della NBA, Shaq e Wade, arriva ad un passo dall'impresa, dovendosi arrendere ai Detroit Pistons nelle finali della Eastern Conference.
Ma nel
2006, la promessa è mantenuta. I Miami Heat battono i Detroit Pistons, aggiudicandosi il titolo della Eastern Conference, e quindi il primo viaggio alle NBA Finals. In una serie lunga sei gare i Miami Heat battono i Dallas Mavericks e diventano campioni NBA per la prima volta nella loro diciottenne storia. È il quarto titolo NBA della carriera di Shaquille.
Tecnica
All'inizio della sua carriera O'Neal era quasi esclusivamente un giocatore di potenza con un notevole stacco da terra nonostante la mole. Con gli anni il suo peso corporeo è cresciuto, tanto che spesso è stato accusato di essere troppo grasso, ma al contempo è migliorata di molto la sua tecnica, con un buon uso di entrambe le mani nei movimenti vicino a canestro. Il suo problema cronico è sempre stato e continua ad essere il tiro libero. In carriera rasenta un pessimo 53%.
Riconoscimenti
Ha vinto nel corso della sua carriera:
4 titoli NBA (Los Angekes: 2000, 2001, 2002) (Miami: 2006).
3 titoli NBA Finals MVP.
Titolo di
Rookie of the year nel 1993.
MVP (Most Valuable Player, miglior giocatore) della stagione regolare NBA nel 2000.
14 volte
NBA All-Star
2 volte MVP
NBA All-Star Game (2000, 2004).
5 volte ha vinto la classifica per la migliore percentuale di tiro dal campo.
2 volte ha vinto la classifica marcatori (1994-1995 e 1999-2000).
2 volte NBA All Second Difensive Team.
8 volte NBA All First Team.
2 volte NBA All Second Team.
3 volte NBA All Third Team.
Inserito nella lista dei
50 migliori giocatori della storia della NBA.
Con la nazionale statunitense ha vinto la medaglia d'
oro ai mondiali di Toronto 1994, e alle Olimpiadi di Atlanta1996.
Curiosità
È sposato con Shaunie, ha 4 figli: Myles, Amirah, Shareff e Shaquir.
Ha inciso 5 album di musica rap sebbene con modesti risultati.

sabato 24 febbraio 2007

La vita di Magic Johnson (seconda parte)




Il dramma dell'AIDS
Il 7 novembre 1991 il mondo del basket e dello sport mondiale è scosso da una notizia tremenda: Magic Johnson annuncia inaspettatamente il suo ritiro, dopo essere risultato positivo al test HIV. Sarà l'inizio di una nuova sfida, che il giocatore affronterà con lo stesso vigore e grinta dimostrata sul parquet. Secondo recenti fonti mediche Magic ha scarse possibilità di sviluppare l'AIDS.
Barcellona 1992: il "Dream Team"
La carriera di "Magic", però, non termina così. Qualche mese dopo il suo annuncio, torna in campo a grande richiesta per l'All Star Game NBA, dove è eletto MVP dopo una grande partita condita da 25 punti e il solito gioco spettacolare. Viene inoltre selezionato per prender parte a quello che diventerà famoso come il leggendario "Dream Team" originale, vincendo l'oro olimpico a Barcellona 1992 insieme a due altre leggende della pallacanestro, gli amici Michael Jordan e Larry Bird. Per tutta la durata dei Giochi Olimpici viene assediato dai fans, dai giornalisti e da altri atleti, tutti desiderosi di manifestare il loro sostegno e la loro solidarietà al campione, diventato un simbolo internazionale.
Il breve ritorno nella NBA
Dopo le Olimpiadi, "Magic" scatenò la gioia dei suoi ammiratori annunciando la sua intenzione di tornare a giocare, firmando un nuovo contratto nel settembre del 1992, sempre con i Los Angeles Lakers: non giocò però mai, anche perché alcuni giocatori, spaventati dalla possibilità di ferite e infezioni, manifestarono preoccupazione nel dover giocare con un giocatore sieropositivo.
Nel 1994 allenò per un breve periodo i "suoi" Los Angeles Lakers, non riuscendo però a evitare l'eliminazione dai playoffs. Il bilancio complessivo fu di solo 5 vittorie contro 16 sconfitte.
Nel Gennaio del 1996 tornò davvero in campo, ovviamente sempre con i Lakers, giocando tutto il finale di stagione e i playoffs nel ruolo di ala grande, dimostrando di esser capace, come un tempo, di ricoprire ancora tutti i ruoli nonostante i quasi 37 anni. Il definitivo ritiro arrivò dopo l'eliminazione nelle semifinali di Conference, alimentato anche da dissidi interni con alcuni giocatori (tra cui Nick Van Exel, su cui la società aveva deciso di investire come playmaker).
I riconoscimenti
Nel corso della stessa stagione, i Lakers hanno ritirato, in segno di rispetto e di gratitudine, il suo numero di maglia, il 32, che non indosserà più nessuno.
Dopo il suo ritiro, Johnson è stato inserito nella prestigiosa Basketball Hall of Fame, il "tempio" del basket.
La battaglia contro l'AIDS
Dopo le sue battaglie sul campo da gioco, "Magic" continua a lottare anche fuori, partecipando attivamente alla lotta contro la malattia che aveva prematuramente messo fine alla sua carriera, impegnandosi a fondo in raccolte di fondi con la "Magic Johnson Foundation", per la ricerca scientifica, e conducendo campagne di sensibilizzazione, che ebbero un forte effetto grazie alla notorietà ed alla stima di cui godeva l'ex-campione NBA.
Ancora oggi è uno dei nomi più noti della lotta all'AIDS in tutto il mondo.

venerdì 23 febbraio 2007

La vita di magic johnson (prima parte)



Earvin "Magic" Johnson (nato il 14 agosto 1959) è stato un leggendario giocatore dei Los Angeles Lakers nella National Basketball Association (NBA), considerato tra i più forti di tutti i tempi, e insieme a Michael Jordan e Larry Bird, rivali e grandi amici, rivoluzionò il gioco nel corso degli anni '80.
Giocando come guardia, vinse cinque titoli NBA con la sua squadra (1980, 1982, 1985, 1987 e 1988), oltre ad aver guidato la sua università, Michigan State, ad un titolo NCAA nel 1979. Johnson è inoltre l'unico rookie (matricola) nella storia della lega americana ad aver vinto il premio "NBA Finals Most Valuable Player Award", il premio per il miglior giocatore delle finali, nel 1980. Solo quattro giocatori hanno vinto consecutivamente un titolo NCAA e quello NBA.
Biografia
"Magic" e il liceo
Nato a Lansing, Michigan, Johnson si guadagna il soprannome che lo ha reso celebre, "Magico", già al liceo dopo una partita da 36 punti, 18 rimbalzi e 16 assist. Dotato di un talento e di un carisma fuori dal comune era in grado di eseguire spettacolari e precisissimi passaggi smarcanti. Conosciuto non come un grande marcatore, Johnson si distingueva in tutti gli altri aspetti del gioco, dagli assist, arte nella quale era secondo solo a John Stockton (ex-playmaker degli Utah Jazz), ai rimbalzi, alla difesa.
Si trattava di un giocatore atipico per quel periodo e, per questo, rivoluzionario e di enorme impatto, grazie ai suoi 204 centimetri che non gli impedivano di giocare come playmaker, ruolo solitamente adatto a giocatori più bassi.
Il titolo NCAA
Il passaggio dal liceo all'università vide "Magic" confermare le sue qualità. Divenne in breve tempo il leader indiscusso della squadra degli Spartans, cioè Michigan State, portandola nel 1979 alla vittoria nella finale del campionato NCAA contro i Sycamores della Indiana State University, guidati da Larry Bird. Ancora oggi la finale del 1979 tra Michigan State e Indiana State rimane la partita di college più vista della storia del campionato. L'anno seguente passò alla NBA come prima scelta assoluta del Draft, atteso come pochi giocatori universitari prima e dopo di lui.
I Los Angeles Lakers
Molti temevano che "Magic" potesse in un certo senso "sgonfiarsi" all'impatto con la lega preofessionistica, fatto che accadeva, e accade tuttora, a molti promettenti giocatori universitari. Al contrario, però, Johnson sfruttò l'occasione per fare il definitivo salto di qualità, affermandosi già al suo primo anno come un elemento di grande spicco, riuscendo ad inserirsi in un team ricco di storia e stelle e molto competitivo, vincendo, come già detto, il premio "NBA Finals Most Valuable Player Award", il premio per il miglior giocatore delle finali, alla sua prima stagione nel 1980, quando addirittura giocò la sesta gara di finale contro i Philadelphia 76ers segnando 42 punti, ricoprendo il ruolo di centro al posto dell'infortunato Kareem Abdul-Jabbar.
Con "Magic", i Lakers vincono in totale cinque campionati NBA: 1980, 1982, 1985, 1987 e 1988. Per tre anni, "Magic" vince l'NBA MVP Award (il premio per il giocatore dell'anno della NBA), nel 1987, 1989 e 1990. Probabilmente per la franchigia di Los Angeles questi sono gli anni migliori e, in ricordo di questo periodo in cui le partite venivano chiamate Show Time, la maglia numero 32 indossata da Magic fu ritirata dalla franchigia californiana.
"Magic" si conferma un giocatore rivoluzionario e completo, pronto per essere utilizzato in ogni ruolo, anche se è come playmaker che ha lasciato un segno indelebile nella storia della NBA e della pallacanestro mondiale.
Gli allora emergenti Red Hot Chili Peppers, rock band losangelena, gli dedicano una canzone dell'album Mother's Milk (1989) intitolandola proprio Magic Johnson.
Le cifre
Le sue statistiche parlano da sole: 6559 rimbalzi, 10141 assist, 17707 punti (media di 19.5 punti per partita). Per tre volte fu il miglior marcatore dei Lakers, nel 1987, 1989, 1990, e due volte il miglior rimbalzista, nel 1982 e 1983. Il suo stile rispecchiava la sua personalità altruista, creando un gioco spettacolare e ricco di passaggi "no-look" (senza guardare a chi si passa la palla) e fantasiosi, contribuendo allo "showtime" dei mitici Los Angeles Lakers degli anni '80.

giovedì 22 febbraio 2007






LA STORI DI KOBE BRYANT

La storia di Kobe e' singolare gia' da prima che nascesse: iGenitore di Bryant si trovavano in un ristorante a Philadelphia quando la madre disse al padre di essere rimasta incinta; Joe, il padre, rimase molto contento di questa notizia e fu anche molto soddifatto dalla bistecca che stava mangiando. Il succolento pezzo di manzo si chiamava Kobe e cosi' decisero di chiamare il figlio come la bistecca...
Kobe e' nato il 23/08/78 a Philadelphia ha due sorelle maggiori che si chiamano Shaya e Shaira. Suo Padre ha disputato 8 stagione nell'Nba rispettivamente con Philadelphia, San Diego Clippers, e Houston Rockets. Quando Bryant aveva solo 6 anni, nel 1984, il padre decise di chiudere con l'Nba e di trasfersi in Italia dove avrebbe potuto giocare ancora un paio di stagioni.
Nel nostro campionato il padre gioco' per otto anni militando prima per Rieti e poi a Reggio Calebria e Pistoia. La famiglia si trasferi' quindi a Rieti dove Kobe seguiva il padre ad ogni partita e in ogni allenamento... Appena c'era un Time-Out o una pausa prendeva il pallone e si metteva a palleggiare e correre per il campo tirando. In oltre passava buona parte delle sue giornate anche nei campetti della citta' di Rieti...
Ad alimentare la sua "fame" di Nba c'erano le videocassette dei maggiori incontri che mandavano gli amici del padre dall'America. Erano gli anni dei Lakers di Magic e dei Bulls di Jordan... Kobe era tifoso dei Lakers e dello Show Time di Magic cosi' dopo ogni partita vista sognava di indossare la maglia giallo-viola e sul campetto provava e riprovava a riprodurre tutte le azioni fatti dai suoi campioni in Tv...
Nel 1992 quando Kobe aveva 14 anni, il padre decise di smettere di giocare e di tornare in America... KB era un ragazzo diverso dagli altri infatti arrivando dall'Italia era abituato a passare piu' ore sullo studio che sul campo da Basket. Appena tornato negli USA erano in molti a considerarlo come un giocatore mediocre che non avrebbe mai sfondato visto la mancanza della preparazione atletica data ai ragazzi dalle High School Americane nei primi 4 anni di corso. Anni che lui aveva saltato in quanto si trovava in Italia. Kobe inizio' a lavorare duramente tutti i giorni per migliorare ogni aspetto del suo gioco...
Si iscrisse alla High School di Lower Marion dove vi rimase per 3 anni. Furano 3 anni davvero stupendi. Come gia' detto all'inizio erano in molti a essere scettici su di lui ma li mise a tutti a zittire diventando il miglior marcatore di sempre delle High School della Pennsylvenia con in totale 2883 punti e ando' a battere il precedente record di un signore chiamato Wilt Camberlain!!! Come se non bastesse in tre anni il bilancio totale di vinte-perse e' stato di: 77-13. Ogni anno migliorava e diventava sempre piu' completo e sempre piu' forte. Chiuse la sua ultima stagione con 30.8 punti, 12 rimbalzi, 6.5 assist e 4 recuperi. Sempre nell'ultima stagione chiuse con 31 vinte, 3 perse e porto' Lower Marion a vincere il titolo della divisione. Fu diseganto come "Natinal High School Player of yhe Year" da parte di Usa Today e fu anche "Gatorade Circle of Champions High School Player of the Year". Ovviamente venne anche chiamato a giocare il McDonald's All Star Game...
Chiusa questa sua stagione dove aveva vinto tutto il possibile decise di passare al mondo dei pro saltando il College... Qua', come era successo gia' in precedenza, erano in molti ad essere scettici su di lui considerandolo non pronto per l'Nba. Ancora una volta Kobe accetto la sfida e fu chiamato al draft 1996 con la 13° scelta assoluta dai Charlotte Hornets. Venne immediamente girato ai L.A. Lakers in cambio di Vlade Divac...
Bryant passo' le sue prime due stagioni, 1996-97/97-98, partendo dalla panchina perche' doveva abituarsi ai ritmi imposti dall'Nba e per un ragazzo di 18 anni non e' mai cosa facile... Comunque nella sua stagione da rookie segnava 7.6; mentre nella seconda aveva gia raddoppiato la media punti toccando i 15.4. La sua prima stagione da titolare fu quella del Lock-Out nel 1998: KB parti in quintetto 50 volte su 50 toccando la media dei 19.9 a partita... L'anno seguente arrivo' Phil Jackson il quale lo aiuto' a maturare molto sul campo. Questo si tradusse con un aumento di punti (22.5) rimbalzi ma anche di assist (gli assists fin ora erano stati trascurati da Kobe). Sempre nel 99-00 arrivo' il primo titolo dei Lakers. Nel 2000-01 Bryant viaggio' a 28.5 punti ma, proprio a causa di una media punti cosi elevata, nacquero le prime "frizioni" fra lui ed il Diesel. Per la prima volta in carriera fu bersagliato dalla stampa per i suoi comportamenti poco sportivi: passava dalla serata in cui non rispettava piu' gli schemi e tirava sempre (mandando in crisi l'attacco di Los Angeles), a quella in cui faceva "lo sciopero dei tiri" e passava sempre e solo la palla... Fortunatamente per L.A. tutto cio' scomparve nei playoffs e i Lakers spianarono tutti l'ovest senza perdere una partita ed in finale trionfarono (dopo aver perso Gara 1) sui 76ers. Per Kobe fu il secondo titolo.
Il 2001-02 fu nuovamente un anno dove le polemiche per i suoi comportamenti si accendevano e spegnevano partita dopo partita: un giorno Shaq&Kobe erano “la coppia piu’ bella del mondo”, il giorno dopo il rapporto era rotto per via di una dichiarazione di uno o un comportamento dell’altro... In linea di massimo pero' segui' le indicazioni di Phil Jacks e nonostante la sua media punti scese di 5 unita' (passo' a 25.2) riusci' a conquistare il terzo anello consecutivo (in finale trionfarono 4-0 sui Nets).
Nel 2002-03 ha fatto registrato il suo massimo in carriera per punti segnati in stagione regolare (30.3 ai quali aggiungeva 6.9 rimbalzi e 5.9 assists) e nei playoffs (32.1 punti con 5.2 rimbalzi e 5.1 assits). Il suo nome a fine anno era, con quello di T-Mac, fra i piu' quotati per vincere il trofeo MVP 2003 ma alla fine questo fini' nelle mani di Duncan. E' facile notare come le sue cifre siano cresciute nell'anno in cui O'Neal sembro' meno incisivo che nelle passate stagioni. Ad ogni modo, nonostante l'incremento di rendimento nella post-season, questo non fu sufficiente per scongiurare l'eliminazione dei Lakers dai playoffs che arrivo' nelle semi-finali di conference per mano degli Spurs (poi futuri campioni NBA).
Finita la stagione per i Lakers, Kobe, si reco' in Colorado per farsi operare ma qua' purtroppo fu coinvolto in una "spiacevole" situazione: una ragazza, con la quale aveva avuto un rapporto sessuale, lo accuso' di averla stuprata. Ovviamente scoppiarono tutte le polemiche del caso e Kobe per un anno intero dovette recarsi in Colorado per le varie udienze. Nonostante tutto cio' KB continuo' ad essere un pilastro dei Lakers in versione Dream Team (in estate erano arrivati Gary Payton e Karl Malone) e viaggio' ad una media di 24 punti, 5.5 rimbalzi e 5.1 assists. Da sottolineare le partite decisive che Bryant era in grado di giocare ogni volta che tornava da un'udienza preliminare del processo... Il progetto Payton-Malone-Bryant-Shaq arrivo' al capolinea proprio sul palconesico piu' importante: dopo aver vinto la Western Conference arrivarono le finali con i Pistons che erano viste dai Giallo Viola come una semplice formalita' da sbrigare prima di diventare nuovamente campioni... Ben presto, gia' da gara 1, i Lakers si accorsero che Detroit non aveva nessuna intenzione di cedere il passo: Bryant riusci' a mettere la tripla per impattare GARA 2 (e la serie ando 1-1 con la vittoria nell'OT), ma in tutte le altre partite Prince limito' KB come nessuno aveva mai fatto fin ora ed L.A. affondo' per 4-1.
Finita l’annata Kobe divento’ free-agent e rifirmo’ per altri sette anni. Per arrivare a questo rinnovo, pero’, la dirigenza dei Lakers, gia’ da tempo decisa a puntare tutto su di lui, mando’ via Phil Jackson e cedette il giocatore franchigia degli ultimi tre titoli ovvero Shaquille O’Neal. Ovviamente Kobe non ha mai ammesso di aver influenzato la partenza di Shaq e Jackson ma le indiscrezioni trapelate dalla dirigenza di L.A. non sembrano lasciare dubbi, come del resto e' molto esplicito anche il libro scritto da Coach Jackson (dove parla della stagione 2004 e dell’impossibilita’ di allenare Kobe per via dei suoi comportamenti da bambino). Nella sua prima annata da "solista" Kobe termino con 27.6 punti, 5.9 rimbalzi e 6 assists a partita. Diversi infortuni limitarono sia lui che diversi suo campagni (Divac non fu mai utilizzato mentre Brian Grant, arrivato con Odom e Butler da Miami, scese in campo solamente un paio di volte) e tutto cio' si tradusse con una pessima annata in cui il record vinte/perse dei Lakers fu addiritura piu' basso di quello dei Clippers.
Vediamo come ha terminato il 2005/06:
Punti a partita (PPG)
Rimbalzi a partita (RPG)
Assist a partita (ASG)
35.4
5.6
4.5
Nei Playoffs:
Punti a partita (PPG)
Rimbalzi a partita (RPG)
Assist a partita (ASG)
27.9
6.3
5.1
Bryant, in una squadra appositamente costruita per permettergli di essere il terminale offensivo numero 1, ha concluso con 35.4 punti ovvero miglior marcatore di tutto il campionato NBA. Durante l'anno e' stato in grado di andare svariate volte sopra i 50 punti in una singola partita ed ha realizzato due prestazioni che resteranno per sempre negli annali della NBA. Il 20 Dicembre, contro Dallas, ha segnato 62 punti in soli tre quarti di gioco e poi, un mese circa piu' tardi (il 22/01), ne ha messi a referto 81 contro i Raptors. Gli 81 punti, da cui nasce il nuovo soprannome di Kobe (ovvero "Mr. 81"), sono la seconda miglior prestazioni di tutti i tempi nella storia della NBA. Bryant, contrariamente alle aspettative, e' riuscito nell'impresa di guidare i Lakers ad un record piu' alto del 50% (ri)portando L.A. ai playoffs e interrompendo cosi' le assenza dei giallo viola dalla post-season. Il primo turno ha visto la Citta' degli Angeli andare avanti 3-1 nella serie, contro i Suns, salvo poi predere 3 partite consecutive e quindi venire eliminata per 4-3. La squadra in estate potrebbe subire grosse modifiche ma Bryant restera' comunque il punto focale dei Lakers.
Andiamo ora a leggere quali sono le citazioni che ha gia' ottenuto:
E' stato inserito nel All Rookie Team del 1996-97;
E' il giocatore piu' giovane ad aver debuttato nell'Nba all'eta' di: 18 anni, 2 mesi e 11 gg;
Ha vinto 3 titoli Nba (2000/01/02);
Autore della seconda prestazione di tutti i tempi per punti segnati in una singola partita (81 punti contro i Raptors nel 2005/06).
E' stato inserito 5 volte nel All-Defensive Nba Team (dal 1999/00 al 2003/04);
E' stato inserito 6 volte nel All Nba Team (dal 1998/99 al 2003/04);
E' stato chiamato a partecipare a 9 All Star Game (dal 1998 al 2006);
E' stato chiamato a partecipare l'All Star Game dei Rookie (1997);
Ha vinto una volta la gara delle schiacciate (1997);
All'eta' di 19 anni e 5 mesi debutto nel All Star Game vero e' proprio diventando il giocatore piu giovane chiamato a disputare la gare delle stelle (1998 - New York).
Questo per ora e' tutto sulla stella dei Lakers che sembra non veler finire di crescere. Ora vi aspetta la gallera di foto. Buona Visione!

mercoledì 21 febbraio 2007




Michael air Jordan
La vita

La storia di Michael Jeffrey Jordan,il più forte giocatore di basket mai esistito comincia il 17 febbraio 1963 a New York,nel sobborgo di Brooklyn. E' alto 1.98m(anche se fonti ben informate lo danno alto 1.92m!)e il suo peso forma è 98 kg. Michael e la sua famiglia si trasferiscono a Wilmington in North Carolina dove frequenta la Emsley A. Laney High School all'inizio con scarso profitto sportivo infatti, il primo anno venne scartato dalla squadra di basket.Intanto durante il liceo cresce di statura e di peso e affina le doti cestistiche e nel 1981 entra all'università del North Carolina dove, grazie a un suo tiro allo scadere vince il titolo di campione NCAA nel 1982 nella finale contro Georgetown. Nel 1983 e nel 1984 è nominato giocatore dell' anno oltre che primo quintetto assoluto di All America. Nel 1984, dopo aver lasciato il college con un anno di anticipo, viene scelto con il numero 3 assoluto nei draft NBA dai Chicago Bulls.
Ha vinto 6 titoli NBA(dal '91 al '93 e dal '96 al '98,e ovviamente è stato premiato come mvp delle Finals in tutte e sei le occasioni!!!),è primo realizzatore di sempre dei Bulls con 29.277 punti segnati. E' stato 5 volte mvp della regular season ('88, '91, '92,'96 e '98), difensore dell'anno nell'88,rookie dell'anno nell'85, due volte vincitore della gara delle schiacciate('87 e '88),dieci volte primo quintetto NBA, nove volte primo quintetto difensivo. Dieci volte capocannoniere della Lega, detiene la più alta media punti in carriera con ben 31.5 punti ad allacciata di scarpe,per dieci volte ha guidato la Lega in canestri realizzati, nove volte nei tiri tentati, tre volte ha vinto la classifica dei recuperi. Ha il record di tiri liberi realizzati e tentati in un tempo, con 20 e 23 rispettivamente, e in un quarto con 14 e 16. Detiene il record per la finale NBA di canestri da 3 realizzati con 42 e per il maggior numero di partite consecutive con 20, ben 35!! Vanta la più alta media punti per gara in una finale con 41.0 di media(nel 1993 contro i "poveri" Phoenix Suns), il record di punti in un tempo con 35(1992,contro Portland).
Per quanto riguarda i playoff detiene i record carriera per punti, media punti(un'impressionante 33.4), tiri tentati, tiri liberi realizzati, recuperi. Conta il record per una gara di playoff di punti(63, contro Boston nel 1986), canestri fatti (24), tiri tentati in un tempo(25) e tiri da tre segnati in un tempo(6). E' stato convocato in 12 All Star Game, ne ha giocati 11(nel 1986 era infortunato) ed ne è stato per 3 volte l' mvp(1988 .1996 .1998 ) Detiene il record per la più alta media punti nelle partite dell'All Star Game con 21.3. Ha vinto due medaglie d'oro alle olimpiadi nel 1984 quando era ancora un collegiale e nel 1992 nella prima e inimitabile edizione del Dream Team. Ha giocato nei Chicago Bulls dal 1984 al 1993. Si è ritirato nell' ottobre del 1993 per intraprendere una breve carriera nel baseball, è ritornato nel 1995 e vi ha giocato fino al 1998. E' sposato con Juanita,ha tre figli, Jeffrey di 13 anni, Marcus di 10, Jasmine di 6. E' diventato presidente operativo dei Washington Wizards il 19 gennaio del 2000.

martedì 20 febbraio 2007

storia del basket





Benvenuti a tutti,in questo blog vi parlerò della mia passione ovvero il basket.

A differenza della maggior parte degli sport la cui invenzione non può essere rimandata ad una sola persona, il basket ha un vero e proprio inventore: il dottor James Naismith. L’invenzione risale al lontano 1891, secondo molti Naismith è stato ispirato dall’antico gioco Maya, il pok-ta-pok, che consisteva nel far passare la palla dentro un cerchio di pietra appeso al muro. Comunque il dottor Naismith ha sempre negato un qualsiasi collegamento tra il “suo” gioco e quello dei Maya.
Pochi oggi sanno che l’ideatore di uno degli sport americani più popolari è stato un…canadese! Naismith infatti era nato nell’Ontario e si era laureato a Montreal alla Presbyterian Theological Seminary con l’intenzione di diventare pastore. Infine si convinse che avrebbe potuto fare qualcosa di più pratico delle prediche e allora si iscrisse allo Springfield College di Springfield, nel Massachusetts, dove il direttore del dipartimento di educazione fisica gli affidò il difficile compito di inventare qualcosa per tenere occupati gli studenti durante i lunghi mesi invernali.

Così Naismith dimostrò di essere uno dei grandi padri della teoria secondo la quale la necessità è la madre dell’inventiva. Naismith infatti sfruttò la semplice idea di tirare un sassolino dentro una cesta, ma posizionò la cesta a 3 metri d’altezza e al posto del sassolino utilizzò un pallone da calcio.
La prima partita di pallacanestro venne disputata in 18 giocatori, come il numero degli alunni di ogni classe, per non mandare nessuno in panchina; infatti ,secondo Naismith, il basket era solo divertimento ed esercizio, non competizione.

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