sabato 24 febbraio 2007

La vita di Magic Johnson (seconda parte)




Il dramma dell'AIDS
Il 7 novembre 1991 il mondo del basket e dello sport mondiale è scosso da una notizia tremenda: Magic Johnson annuncia inaspettatamente il suo ritiro, dopo essere risultato positivo al test HIV. Sarà l'inizio di una nuova sfida, che il giocatore affronterà con lo stesso vigore e grinta dimostrata sul parquet. Secondo recenti fonti mediche Magic ha scarse possibilità di sviluppare l'AIDS.
Barcellona 1992: il "Dream Team"
La carriera di "Magic", però, non termina così. Qualche mese dopo il suo annuncio, torna in campo a grande richiesta per l'All Star Game NBA, dove è eletto MVP dopo una grande partita condita da 25 punti e il solito gioco spettacolare. Viene inoltre selezionato per prender parte a quello che diventerà famoso come il leggendario "Dream Team" originale, vincendo l'oro olimpico a Barcellona 1992 insieme a due altre leggende della pallacanestro, gli amici Michael Jordan e Larry Bird. Per tutta la durata dei Giochi Olimpici viene assediato dai fans, dai giornalisti e da altri atleti, tutti desiderosi di manifestare il loro sostegno e la loro solidarietà al campione, diventato un simbolo internazionale.
Il breve ritorno nella NBA
Dopo le Olimpiadi, "Magic" scatenò la gioia dei suoi ammiratori annunciando la sua intenzione di tornare a giocare, firmando un nuovo contratto nel settembre del 1992, sempre con i Los Angeles Lakers: non giocò però mai, anche perché alcuni giocatori, spaventati dalla possibilità di ferite e infezioni, manifestarono preoccupazione nel dover giocare con un giocatore sieropositivo.
Nel 1994 allenò per un breve periodo i "suoi" Los Angeles Lakers, non riuscendo però a evitare l'eliminazione dai playoffs. Il bilancio complessivo fu di solo 5 vittorie contro 16 sconfitte.
Nel Gennaio del 1996 tornò davvero in campo, ovviamente sempre con i Lakers, giocando tutto il finale di stagione e i playoffs nel ruolo di ala grande, dimostrando di esser capace, come un tempo, di ricoprire ancora tutti i ruoli nonostante i quasi 37 anni. Il definitivo ritiro arrivò dopo l'eliminazione nelle semifinali di Conference, alimentato anche da dissidi interni con alcuni giocatori (tra cui Nick Van Exel, su cui la società aveva deciso di investire come playmaker).
I riconoscimenti
Nel corso della stessa stagione, i Lakers hanno ritirato, in segno di rispetto e di gratitudine, il suo numero di maglia, il 32, che non indosserà più nessuno.
Dopo il suo ritiro, Johnson è stato inserito nella prestigiosa Basketball Hall of Fame, il "tempio" del basket.
La battaglia contro l'AIDS
Dopo le sue battaglie sul campo da gioco, "Magic" continua a lottare anche fuori, partecipando attivamente alla lotta contro la malattia che aveva prematuramente messo fine alla sua carriera, impegnandosi a fondo in raccolte di fondi con la "Magic Johnson Foundation", per la ricerca scientifica, e conducendo campagne di sensibilizzazione, che ebbero un forte effetto grazie alla notorietà ed alla stima di cui godeva l'ex-campione NBA.
Ancora oggi è uno dei nomi più noti della lotta all'AIDS in tutto il mondo.

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